Questa settimana volevo scrivere un post sul Web Marketing Festival e provare a raccontare quello che è stato.
Volevo farlo leggendo articoli scritti da altri e fare un po’ di content curation, cioè quella cosa che serve per sintetizzare un po’ di idee di altri e buttare giù un pezzo ben fatto, con tutti i link esterni e tutto il resto.
Poi ho raccattato solo tre articoli in giro per il web (mi sembra strano che ne sia stato scritto così poco) e soprattutto io a Rimini non c’ero. Quindi, come faccio a raccontare una cosa a cui non ho partecipato e al limite di cui non trovo uno straccio di materiale sufficiente on line?
Non la racconto.
Piuttosto, leggo quello (poco) che è stato scritto, mi faccio un’idea e se mi viene in mente un pensiero cerco di svilupparlo. Ed è quello che state leggendo.
Innovazione. La parolina magica usata da tutti è questa. Ma siamo sicuri che sia il processo non includa una forte opera di evangelizzazione?
Nella zona in cui vivo ci sono molte realtà che hanno fatto dell’innovazione uno dei pilastri della propria politica aziendale. Ma c’è un fattore importante: sono tutte grandi aziende con soldi da investire. Non proprio PMI.
Non è che abbia un’esperienza smisurata di PMI, ma negli ambienti in cui lavoro, chi comanda e gestisce non ha il coraggio necessario per investire risorse nella cosiddetta ‘innovazione’. Costa troppo, e anche quando non c’è da spendere, la richiesta di tempo impiegato per ‘innovare’ viene accolta con abbondanza di tergiversazione e rimandi. Meglio impegnarsi a mantenere quanto di pesante e farraginoso già esiste.
Per non parlare della qualità di quanto già esiste, perché proprio quel tempo impiegato senza storcere il naso a vedere come far funzionare meglio le cose, potrebbe almeno migliorare la bellezza di certe cose e non far trapelare la mediocrità che regna nella comunicazione delle imprese di provincia.
Ecco perché ho deciso di non parlare di Web Marketing Festival: primo, perché non c’ero; secondo, perché in giro c’è pochissima roba per farci un articolo; terzo, perché vorrei capire come fare a non rimanere in qualcosa di autorefenziale e a non predicare ‘innovazione’ a vuoto.