Le cose di questo sito sono socializzate principalmente su quattro social: Facebook, Twitter, LinkedIn e Google +. Su Facebook e Twitter una spiegazione sarebbe pleonastica: sono le due piattaforme regine e non esserci sarebbe un social suicidio.
LinkedIn è utilizzato principalmente per le sue velleità professionali; postarci sopra con costanza e coerenza aiuta a crearsi un’immagine di serietà e il lieto fine sarebbe quello di una rete di contatti che grazie a LinkedIn si sono sviluppati ed evoluti in progetti comuni. Personalmente non mi è capitato, ma mi sento sollevato nel vedere che altri usano LinkedIn nella maniera sbagliata (cioè come Facebook, con post tutt’altro che interessanti e affatto inerenti all’attività professionale).
E poi c’è Google +. Il pessimo tentativo della grande G di scopiazzare Facebook ha dalla sua il piccolissimo vantaggio di indicizzare per Google stessa tutto quanto viene postato, e quindi ecco perché l’ho scelto.
Il resto non è inerente a quello che faccio. Instagram e Pinterest hanno un target più frivolo e comunque fondano il loro essere più che altro sulle foto e (al momento) non ho motivo di pubblicare video su YouTube.
Ad ogni modo, la modalità di pubblicazione sui quattro social scelti da chsantini è semplice: una volta pubblicato il post sul sito; prendo l’url e lo faccio diventare uno short link con Bitly. Lo short link è un vantaggio per poter usare Twitter senza incollare l’intero url e avere più possibilità di rimanere nei 140 caratteri.
Quindi copio il titolo del post e lo metto prima dello short link. Se poi ci sono riferimenti nel post a qualcuno, ci metto le menzioni, oppure l’hashtag se c’è un argomento particolare.
E perché non usi Hootsuite o Jetpack?
La versione gratis di Hootsuite permette la pubblicazione contemporanea su tre social, e basta. Inoltre, tempo fa non era supportata la pubblicazione su Google +, e così ho lasciato perdere.
Pubblicando con Jetpack, non è possibile personalizzare il testo del post sui social, cosa che molte volte torna comoda se voglio mettere appunto menzioni e hastag, come spiegato sopra.
C’è un impiego di tempo in più, ma la spesa vale un certo ordine sui social e il rientro in credibilità è assicurato. Figuratevi per chi ha tantissimi followers.