Ho appena finito il mio primo corso su WordPress da docente (rombo di tuoni in lontananza). È una cosa su cui lavorare, c’è da correggere tiri, limare, approfondire aspetti, cercare di capire chi ho davanti.
Una delle cose da fare subito, è analizzare le domande dei corsisti: è una delle cartine tornasole sulla quale mi baso per sondare il livello dei corsisti e per misurare la mia capacità di reazione al tipo di domande.
Per esempio: all’inizio non avevo calcolato che la curiosità sull’installazione di WP su un sito self-hosted sarebbe stata molto alta, e quindi mi sono ritrovato a scrivere il tutorial per l’installazione e l’utilizzo di FileZilla e la gestione di un programma di ftp. Adesso ce l’ho, redatto con il mio amato font Ubuntu e stampato tutto in pdf.
Alcuni hanno chiesto cosa ci vuole per creare delle slide, quelle con lo sfondo oscurato e le frecce per scorrere le immagini a destra e a sinistra o come fare a trasferire un sito in Altervista su self-hosted. Qui entrano in campo i plug-in e la possibilità di esportare e importare i contenuti da un sito WP all’altro.
Ma c’è chi ha voluto anche sapere come aggiustare degli elementi nei propri siti, progetti personali o di lavoro che ogni corsista ha in ballo e che ringrazio per avermi ascoltato nell’arco di sei serate: spero di essere stato esaustivo e completo nelle mie risposte, fatte sempre di ricerca dell’elemento migliore possibile da consigliare a chi condivide la mia stessa passione.
E poi tutte le domande che esulano dal corso, cioè che non hanno direttamente a che fare con l’illustrazione della bacheca del pannello di amministrazione di WordPress.
Come per esempio la possibilità di mandare nella newsletter un timer per fare il conto alla rovescia (bisogna incorporare un codice html nella mail); oppure su come fare a conquistare Google ed entrare nei primi risultati della ricerca degli utenti.