“Come si permette? Lei non sa quanti follower ho io.”
— enzo ruggiero (@VincenzRuggiero) 10 Agosto 2015
È da un po’ che ho “sfondato” la soglia dei 100 follower sul mio account Twitter, ma la cosa assume una rilevanza praticamente nulla, se non per farmi venire la voglia di analizzare il rapporto fra quanti seguo, quanti mi seguono e chi mi segue.
Intanto, chi seguo io?
Proprio ieri ho organizzato le liste, che mi sono reso conto essere fondamentali per gestire il flusso dei tweet di 544 account. In pratica è come organizzare i preferiti del vostro browser: create delle cartelle, le rinominate per quello che ci volete mettere dentro e poi ci salvate i link che trattano delle stesse cose. Io ho sei liste, e visto che seguo principalmente giornali on-line italiani e statunitensi, ho creato due flussi, così, se voglio sapere che succede di qua guardo la lista italiana, e se voglio sapere che succede di là, guardo quella americana. Le altre liste hanno account sul calcio, gente che tiene blog personali interessanti e altre due liste con pochi account raggruppati per argomento.
Chi mi segue
Sono in 151 account. Non sono un influencer, uno di quelli che mettono 140 caratteri e dettano legge. Twitter lo uso come fonte di informazione e non ho dietro una struttura complessa a cui serve così tanto comunicare le proprie attività. Avrei delle ipotesi sulle tipologie di account che mi seguono, che in sostanza sono tre: persone che conosco fisicamente e che hanno anche loro un account; persone che mi seguono perché forse sono interessate da quello che ogni tanto posto (e questa è la categoria che capisco di meno, visto che, come ho detto, non uso Twitter per “influenzare” gli altri); account che io definisco promozionali, ovvero quelli che ti seguono per dirti che ci sono anche loro, e che seguendoti hanno il 50% di possibilità di essere seguiti a loro volta.
Un esempio? Ultimamente mi sono ritrovato come follower un account di un sito che commercia adesivi. L’unica ragione plausibile per la quale questi mi seguono è che in teoria qualcuno si mette davanti al pc e comincia a cliccare “segui” a caso, facendo marketing a tappeto. È come le ditte che fanno volantinaggio: non ti lasciano il volantino perché sanno che lì ci abiti tu; lo lasciano a tutte le porte della strada e qualcuno, se sarà incuriosito dal volantino, andrà in negozio a sentire che c’è di nuovo.
Quindi, dove vogliamo arrivare?
Niente, siccome è da un po’ che guardo questi numeri e il loro significato in funzione della portata, mi sono detto: se uno ha 1000 follower e segue 1000 account, allora è come se parlasse a una persona sola; se uno, come me, ha più following che follower, ha un account che conta relativamente poco; e poi ci sono quelli che io chiamo “top account”, quelli che hanno decine di milioni di follower e si possono permettere di seguire meno di 200 account.
Allora ho stabilito due variabili, per capire il valore assoluto di un account: variabile A, per la quale un account è di tendenza se ha più follower che following; variabile B (quella più cervellotica), per la quale vale il rapporto follower/following.
Per esempio
I primi cinque account più seguiti all’11 agosto, ore 20.19 (e anche adesso che state leggendo) sono quello di Katy Perry, di Justin Bieber, Barack Obama, Taylor Swift e l’account ufficiale di YouTube.
Katy Perry, alla data indicata prima, aveva 73.888.671 follower. Non so cos’abbia da dire che possa interessare così tante persone, ma 74 milioni di persone interessate a quello che fai sono tantissime. Katy Perry segue solo 157 account. Cioè mentre 74 milioni di persone aspettano un suo tweet, lei, davanti al pc, è interessata a una cerchia ristrettissima; facendo la proporzione è come se da sola parlasse davanti a 470mila persone.
Dietro di lei c’è Justin Bieber, con 66milioni di follower e 230mila following. Qui il valore assoluto dell’account si riduce drasticamente, perché il rapporto scende a 1:29. Si vede che Bieber ha bisogno di mettere più volantini nelle buche delle lettere per farsi pubblicità.
Al terzo posto c’è Barack Obama. Lo seguono in 63milioni (la popolazione italiana totale è di 32milioni) e lui o chi per esso segue 641mila account (1:98). Poi c’è Taylor Swift (1:274mila) e YouTube (1:60mila).
Rapporti rilevanti sono quello di Cristiano Ronaldo, ottavo per follower, ma con un rapporto di 1:401mila (segue solo 93 account); Kim Kardashian fa 1:217mila (segue 117 account).
I top dei top, nei primi cento sono quelli che non seguono nessuno, ma a loro volta sono seguiti da milioni di altri account.
Jim Carrey ha 15 milioni di follower e segue UN SOLO account, così come Kanye West (13milioni di follower).
E poi ci sono loro, due che si possono permette di non fare volantinaggio, tanto la gente li va a cercare: con ZERO account da seguire ci sono tale Mohammad Al Arefe, teologo saudita seguito da 12 milioni e mezzo di persone, e il Dalai Lama, fra i primi cento e seguito da 11 milioni e 700mila persone.
Ecco, se magari siete convinti di voler dire qualcosa di interessante, assicuratevi di non avere troppo bisogno di volantinaggio.